Sopracciglia: microblading o microshading?

Lo sappiamo, le mode passano, e questo avviene anche in campo beauty ed estetica. Un esempio? Fino a qualche anno fa, le sopracciglia sottili sembravano avere la meglio, mentre i trend attuali vedono predominare le soluzioni più folte e definite. Un passaggio accentuato ancora di più dalla crescente importanza comunicativa del nostro sguardo, l’unica parte visibile del viso indossando le mascherine.

Parliamo quindi di microblading e di microshading. Le due tecniche, entrambe completamente manuali, che vanno per la maggiore in questi ultimi mesi.

Il microblading

Nata anni fa come alternativa al tatuaggio che opera sul derma, questa tecnica risulta meno aggressiva in quanto lavora sullo strato della pelle posto in superficie, l’epidermide. L’effetto è 100% naturale, per nulla artificioso, grazie alla micropigmentazione effettuata pelo per pelo. La lama disegna infatti dei piccoli tratti effetto pelo quasi indistinguibili dai peli veri. Perfetto, quindi, per chi ricerca il trattamento giusto volto a definire e strutturare il sopracciglio. I risultati sono ottimi per qualsiasi tipo di colorazione.

 

Il microshading

Nato più recentemente e chiamato anche effetto polvere di sopracciglia o effetto ombra, il microshading viene, invece, utilizzato per compensare la presenza di buchi o macchie. Come? Andandole a riempire con piccolissimi puntini che vengono tatuati, anche in questo caso, sull’epidermide. Rispetto all’effetto naturale del microblading, la forma e l’effetto di profondità qui sono più marcati e scuri, per un risultato di maggiore riempimento. Il tutto con un effetto make-up morbido e delicato, simile a quello di un ombretto in polvere.

Rispetto al microblading, questa tecnica funziona meglio sulle pelli sensibili e ha una resa maggiore sulla cute grassa o mista. Lo stress per la pelle qui è infatti minore, provocando meno arrossamenti e meno irritazioni.

La durata

Per entrambe le tecniche, parliamo di mesi: dagli otto ai diciotto, fino a una resistenza che può toccare i due-tre anni per le pelli più secche. Il tutto con qualche ritocco annuale per prolungare e marcare nuovamente l’effetto.