L’abito da sposa è green! La storia di Sabrina Pigozzo

Il mondo della moda sposa si avvicina sempre più al tema della sostenibilità, per volere bene all’ambiente anche nella scelta dell’abito del giorno del Sì.

Abbiamo incontrato Sabrina Pigozzo, stilista veneziana, che ci ha raccontato la creatività, la voglia di fare e l’energia che mette per percorrere nuove strade nel suo lavoro. In particolare, ci spiega di come ha nata la sua idea green di trasformare le vele da barca e da kitesurf rotte in pezzi unici, prima borse e poi bridal dress.

Come nasce la tua passione per il mondo bridal?

La mia passione per il mondo Bridal è una passione fatta di competenze trasversali. Sono figlia d’arte, di una ricamatrice di abiti da sposa e di corredi  nunzialI. Fin da piccola guardavo mia madre ricamare questi stupendi abiti nuziali e vestiti a sera e ho acquisito da lei tutte le tecniche necessarie e una passione per le perline e le pailettes. Con lei abbiamo poi aperto a Venezia 15 anni fa il nostro piccolo atelier dove abbiamo riportato in auge lo scialle veneziano interamente ricamato a mano e tantissimi accessori ricamati a mano. Abbiamo creato una nostra linea di produzione di capispalla, mantelle, tabarri, caftani, stole, borse… tutti ispirati alla tradizione veneziana: la Sartoria dei Dogi.

Come ti sei avvicinata al tema della sostenibilità e come hai deciso di applicarlo al campo bridal?

L’idea di un abito da sposa fatto con le vele del kite nasce da un incontro con la proprietaria dell’Hotel Ca’ Nigra Lagoon Resort di Venezia, Steania Stea, nostra amica e cliente. Da sempre sostenitrice del lavoro degli artigiani veneziani e molto attenta all’ambiente e a tutto ciò che riguarda la sostenibilità applicata a tutti gli ambiti lavorativi. Durante l’ultima Venice Design Week abbiamo esposto nel suo meraviglioso giardino la nostra nuova collezione di arredi per esterno fatti con le vele del kitesurf. E da lì è nata l’idea di proporre come novità assoluta all’evento di Sposarsi a Venezia un abito assolutamente fuori dal comune. Quindi in due settimane ho lavorato ad un sacco di prototipi per arrivare poi all’abito finale.

Due kite quasi uguali nei colori e nella graficA, un bianco classico ma con sprazzi di colore arancio fluo e nero a ricordare che stiamo utilizzando un materiale che arriva dal mondo dei kitesurf. Il tessuto e’ molto etereo etraslucido, pero’ ha una sua anima. 28 metri di tessuto tra vestito e strascicoin un peso che non arriva ai due 2 kg..leggerissimo, ingualcibile…..! Ho tagliato il materiale a mano libera ispirandomi ai vassoi di cartone delle torte per ottenere un effetto traforato per il bustier, per non dimenticare che si tratta comunque di un abito da sposa. Ho fatto a mano con gli scarti del vestito anche il bouquet della sposa, utilizzando come sostegno i tiranti in plastica delle vele, affinchè tutto avesse un senso logico.

Da dove arriva l’idea del riciclo delle vele da kitesurf?

L’idea del riciclo delle vele nasce innanzitutto da una presa di coscienza che il cambiamento deve partire dal basso per arrivare in cima!

La generazione attuale di ragazzi guarda al futuro con molto pessimismo, accusando la nostra generazione di aver devastato l’ambiente e di avergli lasciato in eredità un pianeta morente. Mio figlio, infatti, mi ha fatto vedere un sacco di documentari in cui le balene restavano impigliate o morivano a causa delle reti da pesca lasciate in mare. E lì mi è scattata l’Idea che comunque, anche nel mio piccolo, qualcosa si poteva fare!

La mia attenzione era gia’ stata catturata dalle vele del kitesurf per il loro colore, per le loro grafiche e da li’ sono partita con una nuova produzione ex novo di borse e giubbotti molto divertenti e fashion. Pezzi unici, leggerissimi, lavabili, impermeabili e riparabili in eterno .. infatti diamo la garanzia a vita.

Hai notato un interesse crescente verso il tema negli ultimi anni?

L’interesse verso l’upcycling è in costante aumento, come anche l’attenzione verso il luogo di produzione, e il made in italy è assolutamente il più apprezzato.

Interveniamo nelle classi degli studenti, forniamo spunti e materiali anche nelle collezioni di nuovi stilisti emergenti, collaboriamo con gli studenti dello Iuav di Venezia su nuovi progetti ecosostenibili. Abbiamo anche richieste del nostro prodotto in almeno 6 corner all’estero.

I progetti futuri non si esauriscono qui, giusto?

Esatto! Al momento stiamo portando avanti il design da esterni, accessori per bambini e per animali domestici, otltre a collaborazioni con aziende per la creazione di packaging sostenibile.

Non ci poniamo limiti e confini: l’ambiente ha sempre più bisogno di noi!

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Modella: Yassine Gueye