I brand Morilee e Ronald Joyce hanno presentato a Roma le collezioni sposa 2023

L’unione fa la forza e così Morilee e Ronald Joyce, celebri marchi di abiti da sposa conosciuti a livello internazionale, hanno presentato tutte le loro collezioni di abiti da sposa per il 2023. In un contesto d’eccezione, a Roma, per dare un’allure ancora più magica alle loro creazioni grazie all’incantevole atmosfera della Città Eterna.

I due marchi protagonisti

Da generazioni, ogni abito sposa Morilee viene disegnato a mano nello studio design di New York. Alta sartoria, dettagli e materiali preziosi provenienti da tutto il mondo: queste sono le caratteristiche di un abito Morilee. Disegnato con amore dalla stilista Madeline Gardner e realizzato da sarte esperte, ogni abito coniuga stile, versatilità e qualità.

https://it.morilee.com/

Il marchio Ronald Joyce trova, invece, vita nel Regno Unito dalle mani della pluripremiata designer Veni Infantino, che traduce la sua passione per modelli eleganti, femminili e senza tempo nelle collezioni da sposa Ronald Joyce e Victoria Jane e che quest’anno ha presentato la prima collezione sposa che porta il suo nome. Per la sposa che cerca un abito classico e senza tempo con un tocco moderno.

https://www.ronaldjoyce.com/

L’evento a Roma

Più di 300 ospiti si sono raccolti a Roma il 20 e il 21 marzo per scoprire tutte le nuove collezioni sposa 2023 firmate Morilee e Ronald Joyce. Un momento di incontro molto importante per visionare in anteprima le tendenze del prossimo anno, che il pubblico presente ha accolto con entusiasmo e curiosità.

La sera del 20 marzo gli invitati si sono riuniti in un Gala Dinner Show nella cornice suggestiva del Castello Odescalchi di Bracciano. Una location e un allestimento da favola che ha ospitato un aperitivo, il fashion show e una cena placèe.

Ospiti d’eccezione: le due designer, Madeline Gardner e Veni Infantino, che hanno incontrato i presenti per raccontare con passione le loro rispettive visioni creative che accompagneranno le spose nel prossimo anno.

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A cura di Michela Peletti