A Londra, dopo l’eccezionale successo della mostra, il museo Tate Modern ha deciso di prolungare l’esposizione delle famose “Infinity Rooms” di Yayoi Kusama fino all’11 giugno 2023.
Un appuntamento imperdibile per tutti coloro che visiteranno la capitale londinese per le feste e nei prossimi mesi. Un consiglio: la prenotazione dei biglietti è aperta sul sito ufficiale della galleria ma vi consigliamo di affrettarvi perché la visita è gettonatissima. I visitatori potranno così toccare con mano ed entrare nelle famose installazioni di questa straordinaria artista ormai ultranovantenne.
Due le “Infinity Rooms” in esposizione
Nata a Matsumoto nel 1929, Kusama ha cominciato a lavorare sulla sua vasta serie di Infinity Mirror Room negli anni Sessanta.
Spazio e distanza: queste le nozioni con cui l’artista ama giocare. Entrando nelle sue stanze i visitatori vengono trasportati in un mondo fisico oltre l’atmosfera terrestre per rispecchiare stati psicologici complessi e travagliati.
La prima opera esposta è “Infinity Mirrored Room – Filled with the Brilliance of Life”, una delle più grandi installazioni di Kusama nata nel 2011. Un gioco di specchi, luci e acqua davvero speciale. Quarantacinque secondi di meraviglia e scatti fotografici mozzafiato.
Si tratta di una stanza in cui la passerella, le pareti e il soffitto sono specchiati mentre il pavimento circostante è coperto da una pozza d’acqua poco profonda. Appese al soffitto sono istallate centinaia di piccole luci LED che lampeggiano a tempo in diverse configurazioni di colore. I puntini di luce nella stanza oscurata sembrano così riflettersi all’infinito negli specchi e nell’acqua, donando allo spettatore l’esperienza di trovarsi in uno spazio all’apparenza infinito.
Nata nel 2016, la seconda opera è “Chandelier of Grief”. Una stanza esagonale bianca, alta quasi quattro metri e interamente specchiata, dove sembrerà invece di essere circondati dai cristalli.
L’unica fonte di luce della stanza è un lampadario in cristallo Swarovski e stile barocco sospeso appena sopra l’altezza della testa. Il lampadario è fissato a un meccanismo rotante e, combinato con le sue luci pulsanti e le pareti a specchio, ha la capacità di ricreare un effetto destabilizzante sullo spettatore.
___
A cura di Michela Peletti